lunedì 25 maggio 2015

LE VELE DEL CIELO

LE VELE DEL CIELO Fra tutti gli angeli del paradiso, l’angelo Navigatore era il più triste. Quando scendeva sulla terra per aiutare gli uomini, non gli riusciva nemmeno di far sorridere un gatto. Figuriamoci un essere umano! Non era capace di portare gioia e serenità. Per lui donare letizia alla gente era un’impresa impossibile e così fra il tabellone delle creature celesti era all’ultimo posto. Quando finiva il turno sulla terra, ritornava in paradiso e prendeva la sua bellissima barca a vela e solcava le acque argentate del regno dei cieli. E solo quando si trovava nel mare celeste, avvolto dalla brezza marina e circondato dai gabbiani azzurri, lì era davvero felice. E rideva…e gioiva e gridava dal gaudio. Navigare lo riempiva di euforia e respirava fino in fondo all’anima il profumo del mare, ringraziando Dio per quella meravigliosa sensazione di libertà e benessere. Mai poi il weekend finiva, scendeva dal cielo sulla terra, e quando arrivava nelle città, nei paesi e nelle metropoli, si sentiva completamente impotente. Tutti i suoi amici angeli donavano sorrisi e contentezza ma lui rimaneva lì, seduto sul marciapiede, solo e sconsolato. La situazione era diventata davvero difficile e l’angelo Navigatore si recò dall’Arcangelo Priore. “Mio caro-gli rispose il superiore- non disperarti! Raccontami esattamente come vanno le cose!” L’angelo Navigatore si soffiava il naso, afflitto: “Vado negli orfanotrofi, dove c’è molto bisogno di gioia e serenità e non combino nulla! Ieri sono andato su un campo di battaglia dove quegli sciocchi uomini combattevano fra di loro, e non sono riuscito nemmeno a portare un grammo di speranza o desiderio di pace. Lunedì scorso sono andato in un ospedale dove c’erano tante persone radunate nella cappella a pregare ma non è cambiato niente nei loro cuori. Nessuno ha percepito la mia presenza. E’ inutile! Non riesco a portare gioia né felicità come gli altri angeli!” E giù a piangere. L’angelo Navigatore era davvero afflitto. L’Arcangelo bonariamente gli chiese.: “Ma tu quando sei davvero felice?” Dopo qualche secondo e due soffiate di naso, l’angelo rispose: “Quando navigo! Quando sono sulla mia barca a vela e solo in quei momenti, mi sento contento e soddisfatto. Quando sono al timone o sistemo le vele o pulisco il ponte mi realizzo! Il mare è la mia fonte di gioia!” L’Arcangelo sorridendo gli consigliò: “E allora vai sulla terra e porta la tua felicità a coloro che solcano i mari…a coloro che sono sulle navi, sulle barche e vivono vicino le coste. Porta le tue veli celesti nelle loro vite e donerai la stessa felicità che tu provi ai naviganti della terra. Poiché la felicità di coloro che ci stanno vicino dipende dalla nostra felicità. La gioia e la contentezza devono nascere prima nei nostri cuori e poi avvolgere i cuori degli altri!” L’angelo Navigatore sorrise con gli occhi umidi e dopo aver ringraziato l’Arcangelo Priore portò la sua barca a vela vicino le navi della terra, accanto alle persone che vivevano sulle coste, e incredibile, il cuore degli uomini si riempì di gioia e felicità. E ogni qualvolta che un bambino si recava sulla spiaggia, guardando il mare, sorrideva contento. Accanto a lui erano appena passate le vele dell’angelo Navigatore.

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