martedì 8 settembre 2015

FIABA:I LENZUOLI DEI FANTASMI di LUCINA CUCCIO I fantasmi della fortezza, antico maniero vicino Rochester, erano infuriati. I loro vicini dimoravano in un bellissimo castello, lussuoso e pieno di comfort, mentre loro soffrivano il freddo e l’umido. La torre si muoveva quando infuriava la tempesta, ondeggiando come una frasca secca, e dal tetto entrava acqua e neve, inumidendo le pareti che sapevano di muffa e di ragni. La carta da parati era vecchia e lisa e i mobili, ormai tarlati e ricoperti di polvere, sembravano l’emblema della decadenza di una vita ricca e lussuosa. Sir Thomas non ne poteva più:” Insomma-sbraitò una notte- qui è andato tutto in malore! Perfino il mio lenzuolo è rovinato! Il mio antenato, Sir Thomas More, si sbellica dalle risate e va dicendo a tutti gli spettri che rimarremo nudi e crudi come scheletri al sole! Siamo diventati lo zimbello di tutta l’Inghilterra!!!! Che facciamo?” Gli strani abitanti del vecchio castello lo guardarono tristi e sconsolati. Lady Jane scuoteva il teschio depressa:” Mio caro marito, noi siamo poveri in canna, mentre i nostri vicini sono ricchi e così hanno fior fiori di servitori e governanti! Hanno anche due cuoche e una stiratrice che lava e inamida i loro lenzuoli ogni giorno! Figurati che quella strega della duchessa ne possiede decine, anche di seta e velluto e va in giro vantandosi che ne ha anche uno tessuto con fili d’oro e d’argento! Il mio lenzuolo invece ha buchi così grandi che sembra uno scolapasta! Ah! Che vergogna! Mi si vedono perfino i femori e le costole!!! “ “UUUAAAH!- Esclamarono i due piccoli fantasmi Brenda e Tom, figli della coppia- che imbarazzo! E abbiamo anche freddo, fame e le ossa dei piedi sono ghiacciate!!!” Così per qualche minuto i fantasmi singhiozzarono sconsolati. Poi Lady Jane esclamò: “Sapete che facciamo? Mettiamo un’inserzione per una governante economica…offresi vitto e alloggio in cambio di qualche lavoretto domestico…tipo lavare, rammendare e stirare i lenzuoli!” Per un attimo il marito e i figli rimasero in silenzio per poi esplodere in una fragorosa risata:” Vitto? E cosa si può cucinare qui? Zuppa di topi e bistecche di ragni? E dove dormirà? Nel letto a baldacchino…senza letto e baldacchino?” La padrona di casa, rispose: “ Dobbiamo organizzarci! Voi cercate la migliore stanza della casa, pulitela e preparate un letto, mentre io mi infilo nel computer di qualche giornale e faccio pubblicare l’inserzione…vedrete che ci riusciremo a migliorare la nostra condizione…ci sarà pur qualcuno che si accontenterà di un tetto e di un po’ di cibo in cambio di un lavoretto leggero!.” Così i fantasmi si misero al lavoro, e l’indomani sul “The Time” apparve l’annuncio. Pochi giorni dopo, tantissime governanti si recarono all’indirizzo del vecchio castello in rovina per il colloquio di lavoro, ma appena entrate nel decadente e impolverato atrio, scappavano urlando alla vista della famiglia dei fantasmi. E dire che i padroni di casa accoglievano i possibili lavoranti con un bel sorriso, gentili e affabili, ma nessuno rimaneva. Tutti gli umani, terrorizzati, correvano via più veloce della luce, così i giorni passavano e di governanti, nemmeno l’ombra. Quando le speranze dei poveri fantasmi erano ormai perse si presentò al colloquio di lavoro una donna stranissima… Quando varcò l’ingresso del pesante portone di legno, i quattro spettri rimasero a bocca aperta. Uno spaventapasseri si presentò per il posto di governante. Solo che lo strano essere era vivente, respirava e parlava. Magra come un osso, indossava un vecchio vestito tarlato, più misero dei lenzuoli dei fantasmi. I capelli della donna erano paglia scombinata, occhi e naso da civetta e pochi denti in bocca. Insomma era l’essere umano più brutto che si potesse incontrare! Eppure per nulla spaventata dagli spettri, la donna-spaventapasseri accettò subito il posto. Quasi quasi erano i padroni di casa inquieti e turbati dalla presenza della nuova governante che invece, fin da subito, si mise al lavoro di buona lena. Puliva, spolverava, tentava di riparare il tetto del castello, ma soprattutto si occupava dei lenzuoli dei fantasmi. Qualche settimana dopo, i fantasmi si stavano riscaldando davanti al fuoco del vecchio camino che la donna-spaventapasseri era riuscita ad accendere, dopo aver raccolto la legna nel bosco vicino. Contenti e puliti, quasi non credevano che la loro vita ora fosse così serena e piacevole, per cui chiacchieravano e scherzavano allegramente, quando videro passare la governante-spaventapasseri con secchio e scopa. L’invitarono allora a riposare un attimo e riscaldarsi accanto al loro, vicino fuoco del vecchio camino. La bruttissima governante accettò e tese le nodose e vecchie mani verso la bella fiamma, per poterle intiepidire. I piccoli spettri, sempre curiosi della nuova lavorante, le chiesero allora quello che tutti gli abitanti di quel castello volevano sapere…cioè perché avesse accettato quel posto e soprattutto come mai non avesse paura di loro fantasmi. La governante rispose sincera:” Siete più umani voi morti che i vostri cugini, i vivi. Quando si è brutti e poveri come lo sono io, si cerca qualcuno che sta peggio poiché conosce la sofferenza e la miseria. Spesso gli esseri viventi non accettano le persone diverse, perché le reputano sgradevoli e hanno quasi paura che facciamo chissà cosa! Ma i poveri e i brutti non hanno avuto fortuna in questa vita ma vi assicuro che ne avranno tanta nell’altra. E sono certa che presto anche voi sarete fortunatissimi perché dietro i vostri lenzuoli batte un cuore d’oro!” E tutti sorrisero, complici e amici. Dividere un tetto mal messo e poco cibo accomuna più che mille ricchezze!