mercoledì 8 giugno 2016

IL REGNO DEI FUNGHI

IL REGNO DEI FUNGHI Tanto tempo fa, in un paese sperduto della Loira, Adam, un vecchio alchimista si era ostinato a scoprire il terreno adatto dove far crescere i funghi porcini, che tutti sanno, sono impossibili da coltivare. Per tanti anni, giorno dopo giorno, conduceva esperimenti, mescolando intrugli, raccogliendo vari tipi di terreno provenienti dalle più lontane regioni della Francia, e li mescolava con svariate sostanze esistenti, naturali o chimiche, provando ad inventare un terreno idoneo. Faceva tutto questo perché andava matto per i porcini e voleva coltivarli nel suo orticello. Ma ogni volta, tutti gli esperimenti fallivano. I funghi non crescevano, oppure morivano subito. Dopo aver trasferito i porcini trovati nel bosco, nel nuovo terreno prodotto da lui, a volte i funghi si liquefacevano o si coprivano di muffe strane e mai viste. Il laboratorio era invaso da odori pestilenziali e liquami puzzolenti, così per l’ennesima volta, l’alchimista Adam, si rese conto di aver fallito e un giorno, rinunciò definitivamente all’impresa. L’intruglio da lui inventato e mescolato alla terra dei funghi era stranissimo, puzzolente e oleoso, ma come al solito, non aveva funzionato e i porcini erano seccati. Quella notte, nel chiudere la porta del laboratorio, guardò sconsolato l’ultimo terreno e mestamente salì le scale di legno che portavano all’angusta camera da letto. Si apprestò a spegnere il fuoco del camino poiché fin da bambino non amava vivere in ambienti troppo caldi, e dopo essersi preparato per la notte, andò a dormire, rinunciando definitivamente all’impresa. Fuori pioveva, e quell’autunno sembrava presagire un freddo e lungo inverno. L’indomani Adam, triste e arrabbiato, si alzò presto e non volle mettere piede nel laboratorio. Per tre giorni si rifiutò di andarci e invece si recò al villaggio, dove sbrigò le varie incombenze e ascoltò i soliti rimproveri di Agnese, fidata e anziana domestica, sempre preoccupata per i suoi acciacchi. La mattina del quarto giorno, dopo che Agnese fu uscita per fare la spesa, il vecchio alchimista si recò nel laboratorio per mettere un po’ di ordine e per poco non cadde a terra per l’emozione. Nell’ultima vaschetta, in bella mostra, accanto ai funghi secchi, troneggiavano quattro splendidi e profumati porcini. Erano uno spettacolo! Emanavano un profumo irresistibile i quattro grandi e vellutati cappelli marrone posti sopra grassi e panciuti steli giallastri. Adam urlò di gioia e saltellò nel laboratorio come un bambino che ha appena trovato una scatola di cioccolatini. Finalmente, dopo tanti anni, i suoi sforzi erano stati premiati, ed erano l’unico che avesse inventato un terreno dove poter coltivare i porcini. Corse a chiamare i compaesani, chiamò il sindaco, i giornalisti, gli scienziati e tutti si chiedevano come ci fosse riuscito. Naturalmente lo scienziato non divulgò mai il procedimento e le sostanze che aveva usato per quello speciale terreno. La sera cucinò e mangiò i funghi che si dimostrarono squisiti. Nei giorni seguenti ricevette molte proposte da parte di imprenditori che volevano acquistare la formula segreta per coltivare i funghi ma Adam non accettò e, comprato un podere fuori il paese, lo modificò chimicamente con l’ultimo intruglio inventato, e trovati dei funghi porcini nel bosco, li trapiantò nel campo. In pochi giorni tutta l’area traboccava di funghi che lo scienziato iniziò a vendere. Ogni sera, naturalmente, pretendeva di mangiare una bella porzione di funghi. Poche settimane dopo, la vecchia domestica che invece non condivideva la passione culinaria del suo padrone, notò nuovi e strani atteggiamenti dello scienziato. Adam disseminava tutta la sua roba personale per casa, con i soldi che ricavava dalla vendita dei funghi, comprava altri campi, ma anche fattorie, oggetti e animali. Faceva bollire continuamente grandi pentole d’acqua e amava il caldo. La casa sembrava una serra. Con il passare del tempo, tante persone si comportarono nella medesima maniera e i medici, chiamati dai familiari, non riuscivano a trovare la causa dello strano cambiamento di personalità di tanta gente. Intanto i funghi dello scienziato venivano venduti in tutta la Francia e in altre nazioni. Adam dopo qualche anno morì, e non rivelò mai a nessuno la composizione del terreno speciale ma nel frattempo, tantissime persone svilupparono ancor più l’amore per le saune, per l’espansione dei propri oggetti intorno a sé e altre stranezze. Nessuno seppe mai che i funghi coltivati dall’alchimista, in realtà, erano così mutati da sviluppare intelligenza e coscienza della propria vita. Si erano resi conto di esistere ma impossibilitati ad invadere la terra poiché esseri vegetali inermi e dipendenti dal terreno, i funghi idearono di impadronirsi della mente degli uomini invadendo i loro cervelli e rimanendo stabili nel DNA delle persone. Il cambiamento di personalità di tantissimi uomini altro non era che il possesso da parte dei porcini, della nostra funzionalità celebrale. Lentamente, silenziosamente, nascostamente, i funghi presero dominio del pianeta e l’umanità non fu più la sola padrona del regno terrestre.